A vent’anni ho scoperto di essere allergica alle vongole.
Ricordo che stavo seduta tranquilla al tavolo della mia cucina, quando ad una certa, dopo giusto un paio di bocconi, mi sono accorta di avere delle enormi chiazze rosse su tutta la pelle.
Non avevo mai provato le vongole prima di allora, ma non essendo una persona schizzinosa, avevo deciso di dar loro una possibilità.
A dirla tutta, mi piacevano tantissimo… solo non mi aspettavo di avere quella irritazione di conseguenza.
Dal momento in cui non sentivo alcun dolore, bensì un leggero caldo e qualche rossore sulle gote, decisi di ignorare bellamente i segnali del mio corpo …e continuai a mangiarle con gusto.
Ricordo che era un enorme piacere farmene una scorpacciata. Tuttavia , inevitabilmente, accadde che dopo svariati mesi di dieta a base di sole vongole , il mio stomaco aveva accumulato una serie di inguaribili tossine.
Finii per intossicarmi, dritta al pronto soccorso.
Ci misi svariate settimane a recuperarmi, ma finalmente avevo capito la lezione: nonostante la loro bontà, a me le vongole non facevano bene.
Di questo ero fermamente convinta …fino a quando …in una calda estate di Agosto, questo pirla di un cameriere dal lago non mi presenta una bella spaghettata.
“Sai che c’è ? Ma chi se ne frega” ricordo di essermi detta. E così , da quel giorno ripresi la mia dieta precedente.
Durò tre mesi.
Dopo il secondo ricovero , sí… avevo davvero capito che le vongole mi facevano stare male …ma di un male che quasi non mi riconoscevo.
Per i successivi sei anni, smisi definitamente di mangiarle.
Da quando sono uscita dalla dipendenza, il mio fisico reagisce al tutto in maniera più libera …la mia energia è alle stelle …e mi sento nel pieno del benessere.
Tuttavia , sappiamo perfettamente come il nostro corpo inganni , come sotto sotto senta quella necessità di ricorrere al piacere di una mangiata di cibo tossico.
E me lo sono ritrovata, offerto di nuovo …
Quel maledetto piatto di vongole.
La mia mente, come un’idiota di cinque anni, è tornata ad essere triggherata da meccanismi passati:
“Ma forse, in fondo, non mi fanno così male”
“Magari se aspetto e le osservo soltanto …poi col tempo il mio stomaco si abitua”
“Magari queste non sono vongole”
“Forse con gli anni l’allergia mi è passata”.
Insomma , un insieme di splendide scuse. Morale della favola, non le ho neanche assaggiate …ma il solo odore , mi ha tenuta sveglia tutta la notte con un mal di testa inimmaginabile.
Ho alternato diversi momenti di eccitazioni al pensiero delle vongole , che si perpetuavano a stati inebrianti e di completa assenza…
Finché la voce della coscienza, rimproverandomi, mi ha detto: “Non ci provare. Lo sai benissimo a cosa ti riducono”.
Ma qual è il grande dissidio? Perché siamo attratti da qualcosa che sappiamo, per esperienza vissuta, che ci ammazza?
Credo profondamente che in ognuno si celi qualche forma di masochismo, che speriamo di alimentare al fine di vomitare i dolori su qualche foglio di carta bianca.
Da artista drammatica quale sono, questa è una continua lotta personale.
Ora sia chiaro , il fatto che io abbia questa allergia , non include siano il male in assoluto. Probabilmente per qualcuno sono il cibo vitale , la migliore cosa che il loro corpo possa richiedere e di per sé…sono sicuramente un alimento fantastico.
Semplicemente, le vongole, non fanno per me.