Oggi sei una città che non conosco
Armata di zainetto e assetata
Nutro gli occhi di racconti
Spazi inattesi
Ho scelto una storia
Che parlasse di poesie
Perché potessi intuire
Un’affinità intellettiva
Così è stato
Ho lasciato le orecchie
Nelle scure mani di un libro aperto
Sangue sofferente
Ma, ciò che più conta, vivente
Che su sound rap ha trasportato le coste d’Avorio
Stranamente concreta è
La distanza di quell’esperienza
Narrata da due mandorle blu
Dai frammenti riportati in volto
Tela che riesce a dire tutto
Dal solo sguardo abbasato
Non ti conosco
E camminare mi aiuta a farlo
Del resto sei casa mia, leonessa
E nel calore ti penetro
Dai bambini che corrono ridendo
Dalle carte interattive e ludiche
Il richiamo dei narcisi
La danza delle possibilità
E con poche lire in tasca
Posso toccare e imparare e assaporare
Il tuo ritmo del sabato
Abissato dalla gente
Cullate da farfalle rosa e bianche
Ai passanti invisibili
Adagiate sui rami degli alberi
Mentre io le vedo
E da uno schermo del telefono
Mi piacerebbe catturarle
Renderle immobili
Nel tempo
Loro che volano
Solo per un giorno
Per poi abbandonare l’obiettivo
Lasciarlo infuocare
Regalando la mia cenere
A chi, un giorno magari
Anche la mia di storia
Vorrà ascoltare