Luci spente
Nero primordiale
Spettacolo di uomini
Teatro di sfingi
Parole, enigmi
Voci soffuse
Personaggi drammatici
Versi di Sofocle
Benvenuti, accomodatevi
Narrerò qui con voi
Di vicende che spesso ricordate
Che osservando comodi sulle poltrone teatrali anche voi potrete esperire
Purificando i vostri sensi di catartiche lacrime
Sgomenti sopraffini
Battiti cardiaci
Silenzio
Lo sentite? Sì, anche quello, è un battito cardiaco
Lo vedete? Il fiore giallo
Sta lì su quel palco
Un fiore non ancora nato
Antigone
Parlami, Antigone
Parla cosicché la storia del pensiero possa tramandare
La tua diversità
Perché sei così?
Perché, Antigone, diversa?
Cela l’intima essenza nel nome che le è stato assegnato:
Gone- nata
Anti-contro
Ribelle
Venuta alla luce per combattere
Antigone guerriera
Soldato donna dal cuore grande
Che batte al medesimo ritmo nostro
Quando la vediamo discendere le ombre
Benvenuti, accomodatevi
Perché l’Antigone che sentirete parlare prende vita dalle storie della filosofia
Poeti, scrittori, musicisti
Uomini e donne
Lei, principessa tebana
Che all’alba ha ucciso la morte
Abbracciando l’angoscia d’ex-istere
Per amore
Vita
Rinascita
Si può essere per la nascita? Più che per la morte?
Voi, spettatori, uomini e donne
Avete paura di morire?
O abbraccereste il santo sacrificio della vostra anima
Sacrificandola ad Eros?
Vi sentite un po’ Antigone?
O forse talvolta vi alzate da Creonte?
Vedete nello specchio gli occhi lucidi di Ismene?
O forse osservate la fierezza di Emone?
Ma chi è poi, Antigone?
Quale grande atto potrà mai aver fatto
Tanto rimbombante da risuonare ancora oggi?
Quel piccolo indifeso fiore giallo
Che sta lì, su quel palco
Ed eccolo
Sta sbocciando.
(Antigone, fiore della vita– INTRODUZIONE)