Apre gli occhi
Guarda il soffitto
Che da un’elevata prospettiva fotogramma il corpo intero
Si incanta, supina
Torna nella mente
Qualche notte trascorsa, nella medesima posizione
Ricorda qualcuno con lei
Giaceva dentro
Dalle zanne d’ avorio bianco
Sporcate dalle ferite di un muscolo scomparso
Uno scheletro dissonante
Lei
Pungente trafiggeva il morbido materasso
Per giorni non riusciva a darle pace
Ogni lancetta che toccava la mezzanotte la medesima sensazione
Scomodità
Persino nel letto, persino nel riposo
Poggiava il palmo sul bacino
Poggiava le dita e toccava le anche
Senza copertura l’iliaco tagliente
Cade il pensiero, dai dotti piangenti
Per toccare le lenzuola ed essere trangugiato
Nel dimenticatoio
Prende posto nella mente
Quella mattina presente, nella medesima posizione
Riposa qualcuno con lei
Adagiato sul petto
Dai capelli di nembo ebano
Accarezzati dalle punte di una mano tornata a strimpellare
Uno strumento musicale
Lui
Teneramente sfiora il morbido materasso
Donandole finalmente quella pace
Ogni lancetta toccante la mezzanotte una nuova sensazione
Armonia
Ora nel letto, ora nel riposo
Poggia il palmo sul bacino
Poggia le dita e tocca le anche
Scorre veloce il caldo del sangue
Ribolle pompato da un’emozione ritmica
Per colorare le gote ed essere trasportato
Nell’elastico derma
Principessa, questo nuovo sogno accade
In carne ed ossa
Non ci crederai mai
Finchè non aprirai gli occhi
Per guardare il soffitto