Isola di Rodi- “Counting Stars”

Posted by Annalisa Mazzolari Category: Senza categoria

ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ

Conosci te stesso

Seconda puntata introspettiva
Dopo essermi trovata, è il momento di capire cosa sono diventata
Lo faccio buttandomi nell’autentico apeiron: la Grecia

Grecia non è solo cinque anni di liceo classico

Grecia è stato il primo “Posso farcela
Grecia è stato l’inizio di una “grande storia perduta nella pioggia
E Grecia è l’esodo con cui mi piacerebbe salutare le montagne

Lontana da ogni ricordo o luogo famigliare, i primi giorni mi lascio ammagliare dall’immenso blu del mare
Dagli ulivi, i gatti per strada, il profumo del miele, le farfalle in libertà, le chiome di bouganville pendenti, i sorrisi degli uomini e delle donne del posto

Sei proprio come ti avevo immaginata,
Grecia che mi scalda

Eppure tutta questa ricchezza non distrae la mia mente, anzi.
E come anni addietro fecero i miei monumentali maestri, inizio a filosofeggiare tra le colonne antiche:

“Se esiste un dio allora questo è il vento che ruggisce”
“Essere una donna”
“Essere figlia”
“Vivere adesso senza scappare nel domani”
“Conoscere il vero volto di Eros”
“Abbattere il solipsismo e accettare il passato”
“Il significato profondo della Storia umana”

A tutte queste questioni aperte ho trovato soluzione?
Se fossi un cattivo filosofo probabilmente l’avrei fatto.

Quello che tuttavia ho iniziato profondamente a capire è almeno questo:
Conoscere se stessi…è un casino.
È lo sforzo che solo chi ha il coraggio vero di sputare sangue su questa nuda terra deve affrontare ogni santissimo giorno. E ne vale la pena? Forse si, se si è in grado però di seguire una regola importane:

Mai, per nessuna ragione, decidere con la testa degli altri. Sempre, lasciarsi andare alla legge del cuore.

Credo che tuttavia questa lezione sia stata impartita prima di me da un qualche tragediografo locale, che narrava di una donna che non era donna, morta per amore e rimasta sepolta viva per decenni nelle pagine della nostra cultura.

Vivere da Antigone, non è roba facile.
Sarebbe sicuramente meglio essere
ciechi come Edipo
sordi come Creonte
muti come Ismene.
Sarebbe più sicuro, sarebbe più semplice.

Qui ed ora

Sono sull’Acropoli di Lindos. Guardo l’orizzonte e una nave che lenta raggiunge la terraferma.

Io purtroppo ancora non vedo questa solida terra
Ma forse da oggi credo che esista.
Forse come quella nave la sto lentamente raggiungendo
Onda dopo onda
E di una cosa sono certa
Sto navigando, proprio come ho fatto finora
Ma, questa volta, non più controvento.