Verona- “Walking The Wire”

Posted by Annalisa Mazzolari Category: Senza categoria
Mi sono persa
Devo trovarmi
Dove posso andare per distrarmi?
Verona
Ottima scelta.
A metà strada tra due vite
Dove non mi sono mai fermata
Ne ero spaventata
Ma ho accettato la sfida fregandomene un pò
 
“Va bene Verona,proviamoci”
Nel viaggio in treno, una macchina del tempo mi catapulta indietro
Ma non a dicembre 2017 (l’ultima volta che l’avevo vista)
Molto più indietro
 
Verona
Da bambina a sentire la Carmen nell’Arena
Verona
Io e mia sorella ci intrufoliamo ad un concerto di Elton John
Verona
“Andiamo a questo stand per la scelta universitaria”; realizzo che non potrei mai fare medicina
Verona
“Ho una cotta per un ragazzino di queste parti che ho conosciuto al mio corso”
Verona
Sciopero dei treni, vado al Disney Store e compro una tazza
Verona
“I love my life”, concerto di Robbie Williams con mia sorella
Verona
Che bello vedere i miei genitori tenersi per mano, innamorati
Un po’ anche io mi sto innamorando di me
 
E infine Verona
spaccata a metà
Tra una mattinata perfetta sul Ponte di Castelvecchio
E un pomeriggio alternato tra mal di anche e cuore serrato
Nel pieno di un tombale silenzio
Dal quale sto cercando di scappare
Ma lo accantono per un istante
Perché la città che sto per penetrare è troppo piena di ricordi diversi distribuiti su tutta la mia vita per essere fissata in un unico pomeriggio
 
Verona
Scesa dal treno, una miriade di pensieri bombardano la testa
Temo di non essere più abituata a starmene da sola
Spengo il cervello e dico “vabbeh basta pensare, provaci”
Decido di spostarmi in alto, per Castel San Pietro
Seguo il rumore meraviglioso del fiume
Sbaglio pure strada e la allungo (bastava semplicemente seguire le scale)
Ritrovo le scale
Mi prendo da bere al bar dalla vista panoramica un qualcosa che all’apparenza era un bicchiere di coca cola ma in realtà era caffè americano freddo
Seduta sola alla panchina penso: “è proprio bello qua. Fa caldo e c’è il sole. Che belli questi colori”
         Visito il Teatro Romano e il museo archeologico
In 4 mi scambiano per una turista americana
“No guarda parlo italiano!, “Ah, scusa”
Lo visito in 10 minuti scarsi
Probabilmente un tempo una voce mi avrebbe guidata nella visita dicendo “ma guarda che bello questo dettaglio di questa statua inutile che manco ti sei fermata a guardare”
Devo ammettere che in due imparavo più cose
La mia vista dispersiva si focalizzava
Ma hey, ero sola
Perciò ahimè esco ignorante dal teatro romano
Con una promessa di ritornarci per suonare
Attraverso il ponte e vado verso Piazza delle Erbe
Visito dall’esterno la casa di Giulietta
Mio dio quanti lucchetti a cuore e coppie
Mi compro una candela rossa profumata alla fragola
Mi dirigo verso l’Arena e mi accomodo in un bar per super ricchi che avevo visto a dicembre dove mi prendo della frutta sotto forma di composizione estremamente estetica consigliatami dal cameriere.
Approvata, speso il prezzo di un rene ma ne è valsa la pena
Tutti i camerieri incontrati oggi erano carini e sono stati gentili e ammiccanti vedendomi sola
Infine mi dirigo al Ponte Scaligero
Lo affronto, apposta
Mi ci metto seduta e gli parlo:
 
“Ciao Adige
Oggi ho visto una Verona felice
Cosparsa di amori nell’aria
Ma questo non mi ha reso malinconica
Viaggiare in due è diverso che da soli certo
Si ride di più, si presta attenzione a cose che tu non vedi e l’altro si
Ci si perde negli occhi altrui
Mi sembra ieri
 
Otto mesi esatti dopo ho capito
Che qualcosa di importante i draghi ce lo insegnano
Incendiando lo scudo dietro il quale ci proteggiamo dal mondo
Oggi ho girato lo scudo specchiandomici dentro
Ho compreso
Che non è un mio problema stare in mezzo alla gente
È un mio problema stare con ciò che sono io veramente
 
Verona
Città d’amore
Guardo cosa è importante
Feel the wind in your hair
Feel the rush way up here
Sulle note degli Imagine Dragons lascio il ponte per tornare in Piazza Bra
Aspettando che arrivino i miei per godermi un concerto
 
E quella che alcuni chiamano condannata solitudine
Sulle note di una canzone io l’ho iniziata a chiamare
Dolce libertà.