“Oh, cazzo”

Posted by Annalisa Mazzolari Category: Senza categoria

Un altro viaggio in treno alle 7 del mattino
Lascio tutto alle spalle delle luci che baciano le mura
E ritorno a guidare la macchina che mi tiene distante dai problemi adolescenziali
Come è sempre successo

Non mi ricordo più come si fa ad essere innamorati
Questa è la riflessione ad ordine del giorno
Ho un breve ricordo di me stessa seduta alla panchina dei parchetti vicino al Liceo.
Caldo pomeriggio di luglio e mi era bastata un’occhiata al cielo, alle nuvole, per farmi arrivare a dire le famose due parole con le quali capisco che loro,le farfalle, stanno arrivando:
“Oh, cazzo”
Ricordo che quella era stata la prima volta
I primi rossori in viso
Primi battiti cardiaci che rompevano i silenzi
Eterni silenzi
Di chi è spaventato dai sentimenti
Cercavo di romperli
Senza riuscirci

Poi passa il tempo, e in un freddo appunto tra le pagine della nostra Storia
Un maglioncino rosso copia le tonalità del volto
“Oh, cazzo”
Come mi sentivo? Piangevo per le cose più idiote e ridevo con il nulla
La sensazione più leggera che mi fosse mai capitata, prima che si macchiasse ancora di silenzi
Pesanti silenzi
Di chi è terrorizzato dai sentimenti
Ho cercato di romperli
Ci sono riuscita

Da allora sembra che tutto ciò che mi circonda sia estremamente complicato
Che alla gente piaccia impegolarsi nei drammi da diciottenni
Sono un po’ stanca
E se da una parte sono contenta per le emozioni affrontate e felice per le possibilità che ancora devo conoscere, dall’altra mi manca la versione di me
Stupida, scema, imbranata e rincitrullita che divento ogni volta che sono innamorata
Ecco, ricordo come si fa adesso
Ci si lascia catturare dall’imprevisto
Che può venire da dietro l’angolo a un bar di un centro commerciale
O accendersi negli sguardi scambiati ad una lezione universitaria
Basta aspettare