πάντα ῥεῖ

Posted by Annalisa Mazzolari Category: Senza categoria

Lungo Fersina

Che bagna le viscere, raccoglie le lacrime
Gocciolanti di angoscia alternata a speranza
Rive calpestate da passi di danza
Accarezzate da confessioni, da voragini di anime

Lungo Fersina
Dove un pomeriggio ho scommesso me stessa
Rispecchiandomi nelle acque
Che la sera stessa furono coperte dai primi fiocchi di inverno

Lungo Fersina
Dove una notte di Marzo ho scovato un fiore
Senza coglierlo, poiché ancora non era tempo
Lo osservavo ammirando la luminosità
Ignorando il fatto che dietro il suo sole si nascondessero le tenebre
Di un demone assetato

Lungo Fersina
Dove ho passato interminabili ore serali a parlare
A sfogare la mente
A contare gli infiniti battiti del cuore
Metronomo di una fioritura oramai irrefrenabile

Lungo Fersina
Dove ho incontrato un gatto dai cromatismi neri, bianchi e arancio
Al quale volgevo domande che temevo di porre ad altri
Che ha risposto la mattina seguente
Quando lo rincontrai insieme ad un arciere confuso

Una mattina di estate,
Raccolsi la giunchiglia
Decisi di conservarla, anche se sapevo
Sapevo non sarebbe stato ragionevole farlo
Ma era troppo bella per lasciarla
La annusavo, mi ci avvolgevo
Il suo profumo di cotone cullava i sonni più dolci
Amavo.

Fin quando non incontrai l’altro suo padrone
Signore nero, che pedinava le passeggiate
Allo scoccar di ogni mezzanotte

Lungo Fersina
Dove ho saltato, realizzando il mio essere donna
Levando al cielo il bacio conquistato

Lungo Fersina
Dove ho osservato l’alba alle cinque del mattino
Affrontando il daimon oscuro

Lungo Fersina
Dove una sera, senza alcun motivo, ho cantato Beat it a squarciagola
Un urlo di battaglia
“Lo senti? Blake?
Non l’avrai facilmente
La mia giunchiglia”

Lungo Fersina
Dove ho sostato per ore
Nella speranza di fermare il tempo
Ascoltando i versi di un poeta perso

Lungo Fersina
Che raccoglie quest’oggi le parole vuote piene di significato
E gli epiteti di eroi di una favola non più celata
Del volo del drago
Pennellate violate
Pranzi di amici
Tisane serali
Freddo di casa
Pianto di Arabia
Guerre del Peloponneso
Silenzi strozzati
Abbracci tra amanti
Abbracci tremanti
Innamoramenti
Segreti custoditi
Sigaretta di Sicilia
Nuove canzoni
Vecchie canzoni
Notte di Novembre
Lucine di Natale
Immagini scovate
Corse sott’acqua
Neve di primavera
Ribellione allo specchio
Della figlia di Tebe

Eccola, Lungo Fersina
La tragedia greca che narra di te
Che sembra stia giungendo,oramai, all’esodo

Ma che esodo potrebbe mai raccontare
Un fiore piantato nei ricordi?
Che piano piano sta ricostruendo la sua storia nei frammenti di un dipinto

Senza dar importanza al verso in cui volterà la penna
Che ancora si adagia a percorrere il tuo letto
Che ha raccolto onde di una fiaba eterna
Vivente nelle note della Musica

E se nello spartito si affoga
Ciò soltanto ha un significato
Che niente e nessuno avrà una fine
Nemmeno il tuo corso e le tue rive

Fersina
Dove la mia voce si getta
Per volare lontanta
In oceani sconosciuti
Dalla tua sorgente nati
Dal primordiale scorrere
Del sangue fluviale
Della mia sempre odiata
Sempre amata
Città di Trento