Giovedì
Nelle ore notturne tra il 22 e il 23 marzo sei nata tu
Piccola giunchiglia
Ricordo i momenti del travaglio, immobile nel letto
Sola, piangevo
La tua venuta è stata una lacerazione disarmante
Una ferita nella carne
Ricordo la paura, quella paura fottuta che mi stringeva la gola
Ero veramente pronta ad allevare una nuova creatura? Crescerla con le mie uniche forze?
Forse, come tutti gli amici consigliavano, saresti stata meglio da aborto
E ti dirò, ti confesso, l’idea di ucciderti è passata nei pensieri
Più di una volta
Ma tra le voci degli altri quella più insistente e rumorosa, quella del cuore
Urlava “SPINGI! PORTALA ALLA LUCE!”
E sei uscita, sei sbocciata.
Oggi compi un anno.
E sei il fiore più bello che mai avrei pensato di poter partorire
Ti osservo nei tuoi primi passi e vedo uno splendido futuro, le tue infinite possibilità
Hai tutto il mondo in mano
Corri, afferralo!!
Fallo tuo e sii l’apertura, la crepa dell’Universo in cui la morte si annichilisce
Vola, con le tue ali dorate
Balla, sul ritmo di questa maledettamente schifosa, meravigliosa vita
Sii unica
Sii musica
Sii ,semplicemente, tu
Joan Quille .
